Fondazione Crt, bilancio e nuovi obiettivi illustrati dal presidente Giovanni Quaglia


Una nuova prova di quanto siano sempre più importanti le Fondazioni di origine bancaria (Fob) con un patrimonio gestito bene l'ha fornita, oggi a Torino, Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione Crt e dell'Associazione delle Fob del Piemonte.
Nell'incontro del Dumse da Fé, con numerosi e qualificati partecipanti, Giovanni Quaglia ha ricordato che nei 25 anni di attività, la Fondazione Crt ha fatto oltre 37.000 interventi in Piemonte e Valle d'Aosta, erogando oltre 1,5 miliardi di euro, che diventano 1,7 miliardi comprendendo le risorse destinate ai fondi per il Volontariato.
Fra l'altro, ha restaurato 2.500 beni storici, artistici e architettonici e circa 500 luoghi sacri, tra i quali tutte le cattedrali delle due regioni; ha dato 5.000 borse di studio ad altrettanti giovani talenti; ha coinvolto 770.000 studenti in attività formative con il progetto Diderot, ha aiutato 1.800 persone disabili; ha acquistato 482 ambulanze donate poi alle organizzazioni assistenziali; ha comprato attrezzature destinate alla Protezione civile regionale per 19 milioni.
Tutto questo grazie alle risorse generate dal suo patrimonio, salito a 3,2-3,3 miliardi di euro, grazie alla sua prudente e avveduta amministrazione, curata esclusivamente da un ristretto e validissimo team interno (“così non si sborsa un sacco di soldi in commissioni”). Principale asset è la partecipazione in Atlantia, “che continua a dare grandi soddisfazioni”. Fondazione Crt ha una quota superiore al 5% di Atlantia, che ne fa il secondo maggior azionista dopo il gruppo Benetton. E' invece calata intorno all'1,6% la partecipazione in Unicredit.
Nel portafoglio della Fondazione Crt, adeguatamente diversificato per ridurre i rischi, spiccano anche i pacchetti azionari delle Assicurazioni Generali e di Cassa Depositi e Prestiti e di Mediobanca.
Nella sua relazione al Dumse da Fé, club torinese coordinato da Piero Gola e riconosciuto come luogo di libero confronto, di ascolto di competenze e visioni, di partecipazione alla vita della Polis, Giovanni Quaglia ha anche sottolineato le principali funzioni delle Fondazioni di origine bancaria (promuovere, incentivare e sostenere lo sviluppo economico territoriale, la cultura, l'educazione e la formazione, il welfare). Inoltre, ha detto che ritiene fondamentale che le Fondazioni diventino sempre di più “il legame tra la società civile e le istituzioni”, che devono essere affiancate e magari sollecitate, ma mai delegittimate e sostituite nei loro ruoli e compiti. Le Fob, infatti, sono soggetti sussidiari, non sostitutivi.
Giovanni Quaglia si è soffermato su un altro paio di punti, che gli stanno particolarmente a cuore: l'opportunità, per non dire la necessità, sia dell'ascolto, della condivisione, della riscoperta del valore della reciprocità, del coinvolgimento e della solidarietà; sia che Torino “faccia squadra con il resto del Piemonte, che è forte e ricco di grandi risorse, e si dia una visione internazionale”, evitando di continuare a guardare soltanto Milano.
Nato a Genola nel 1947, torinese d'adozione, Giovanni Quaglia, laureato in Lettere moderne sotto la Mole, insegnante, poi preside, revisore dei conti, giornalista pubblicista, Cavaliere di Gran Croce e medaglia d'oro di prima classe per meriti particolari nel settore della cultura, dell'arte e dell'istruzione concessa dal ministro della Pubblica istruzione, da tempo è professore di Economia e direzione delle imprese al Dipartimento di management dell'Università di Torino (segue annualmente circa 400 studenti).
Oltre che presidente della Fondazione Crt e dell'Associazione delle Fob del Piemonte e componente del comitato esecutivo dell'Acri, è presidente di Ream Sgr e di Ogr-Crt, consigliere di amministrazione di Sias (gruppo Gavio), dell'Università di Scienze Gastronomici di Pollenzo e della Fondazione.
Nella sua lunga e intensa attività, non mancano le esperienze politiche: è stato sindaco (allora il più giovane d'Italia), presidente della Provincia di Cuneo per quattro mandati (un record) e consigliere regionale. Fortemente legato al Piemonte, ha sempre resistito alle lusinghe politiche romane.

Giovanni Quaglia con Papa Francesco