La settimana delle quotate

Nella settimana borsistica finita con il primo giorno di dicembre, sono state ben più le quotate del Nord Ovest che hanno visto calare il valore del loro titolo in Piazza Affari rispetto a quelle che, al contrario, ne hanno registrato un aumento.
In particolare, cali vistosi sono emersi nella “scuderia” della famiglia Agnelli-Elkann-Nasi. A partire proprio dalla holding Exor, che ha chiuso la settimana a 49,88 euro contro i 52,55 del venerdì precedente. Ma confronti negativi presentano anche Fca-Fiat Chrsyler Automobiles, scesa a 14,13 dai 14,74 di sette giorni prima; Cnh Industrial (da 11,02 a 10,68 euro), Juventus (da 0,718 a 0,70 euro) e, più di tutte, Ferrari, la cui azione è scesa di 6 euro, calando a 89,15 (il 2 ottobre scorse aveva raggiunto i105,3 euro, massimo storico).
Non è andata molto meglio alla compagine dei De Benedetti. Cofide, la finanziaria a capo del gruppo, ha visto scendere la sua azione da 0,573 a 0,574 euro e la Cir da 1,155 a 1,135 euro. Il titolo Gedi (L'Espresso-Repubblica, La Stampa, il Secolo XIX) è calato da 0,715 a 6,676, sfiorando il suo minimo (0,675), toccato il 17 novembre, così come ha fatto la M&C, finanziaria controllata personalmente da Carlo De Benedetti. M&C, infatti, ha chiuso a 0,132 euro, quindi vicino al valore più basso in assoluto (0,130 euro), a metà novembre.
Però, il gruppo De Benedetti, che ha in corso l'acquisto di azioni proprie, si può consolare con la controllata Sogefi, alla quale il mercato ha riconosciuto il valore di 4,232 euro per azione, a fronte dei 3,96 euro del venerdì precedente.
Bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto per Urbano Cairo e i suoi soci, tutti di minoranza. La Cairo Comunication ha chiuso a 3,94 euro per azione, contro i 3,98 di sette giorni prima; ma la principale controllata, Rcs MediaGroup, è salita a 1,265 euro da 1,130 euro dell'ultimo venerdì di novembre.
Tutto positivo, invece, il bilancio per gli azionisti delle due quotate controllate dalla famiglia Gavio. L'ultimo contratto borsistico relativo al titolo dell'Astm-Autostrada Torino-Milano è stato trattato a 23,55 euro (23,24 il venerdì prima) e quello della Sias a 14,50 euro (14,31), non lontano dal record storico di 14,67 euro fatto segnare il 17 di ottobre.
Con segno più, hanno chiuso la settimana anche le azioni Basicnet di Marco Boglione (3,65 euro, 10 centesimi in più), Cover50 (10,99 euro contro 10,80), Iren, il cui titolo è salito da 2,522 a 2,566 euro, un soffio meno del livello massimo raggiunto finora (2,568 euro), Italgas (da 5,13 a 5,19 euro), Tecnoinvestimenti (da 6,10 a 6,245 euro).
In termini assoluti, comunque, il maggior incremento settimanale è stato della straordinaria Diasorin dei Denegri e di Carlo Rosa (azionista e amministratore delegato) rimbalzata sopra quota 78 euro dai 74,5 dell'ultimo venerdì del mese scorso. L'azione della società biomedicale di Saluggia ha chiuso a 78,05 euro, un paio di euro in meno rispetto al primato storico di 80,55 euro conquistato il 12 ottobre.
Tornando alle chiusure in rosso, tali sono state anche quelle delle azioni della Buzzi Unicem (21,73 euro, circa un euro in meno rispetto a sette giorni prima), Centrale del Latte d'Italia (a 3,444 euro da 3,462), Dea Capital del gruppo De Agostini, che fa capo alla famiglia novarese Boroli-Drago (a 1,29 euro da 1,301), Erg (a 15,36 euro da 15,60), Fidia (a 5,38 euro, nuovo minimo, da 5,70), Intesa Sanpaolo (a 2,768 euro da 2,818, nonostante il riconoscimento di Banca dell'anno), Orsero (da 10,10 euro a 10,03), Prima Industrie (da 34,13 euro a 33,02), Vittoria Assicurazioni (da 12,15 euro a 12,09) e le due società presiedute dalla cuneese Daniela Garnero Santanchè: Ki Group (a 2,45 euro da 2,524) e Visibilia (da 0,21 a 0,193).
Casi a sé sono quelli delle due banche minori del Nord Ovest quotate a Piazza Affari, entrambe con i rispettivi titoli crollati al minimo storico: 0,0101 Carige e 0,466 Bim-Banca Intermobiliare (il venerdì precedente avevano chiuso a 0,0106 Carige e a 0,490 la Bim).
Sostanzialmente invariate, infine, le quotazioni delle azioni Pininfarina (1,91 euro), Reply (48 euro) e Biancamano dei liguri Pizzimbone (0,340). Infine, venerdì scorso, non sono state trattate le azioni della biellese Cdr Advance, della valenzana Damiani (gioielli) e della torinese Italian Independent di Lapo Elkann, mentre il prezzo della Boero Bartolomeo (19,03) non è confrontabile con quello della settimana precedente, chiusa senza scambi.
Carlo Rosa, ad Diasorin