Tre protagonisti in evidenza

LAURENT VIERIN – Dal 13 ottobre, Laurent Viérin è il nuovo presidente della Regione Valle d'Aosta, della quale era già vice, oltre che assessore all'agricoltura e alla risorse naturali nella giunta precedente e assessore alla sanità, alla salute e alle politiche sociali in quella ancora prima, nata il 7 giugno 2016. Un ente, quindi, ben conosciuto e molto frequentato da Laurent Viérin, che vi entrato, per la prima volta, nel 2003, come consigliere segretario, carica mantenuta fino al 2006, anno del primo incarico da assessore, all'Istruzione e alla cultura.
Laurent Viérin ha da poco compiuto i 42 anni (è nato ad Aosta il 7 agosto 1975) e fa politica da quando ne aveva 15, in seguito alla sua decisione di militare nella Jeunesse Valdotaine, movimento dell'ominima Union. A vent'anni diventa consigliere comunale di Jovencan, dove risiede e dove inizia la sua straordinaria carriera nell'amministrazione pubblica.
Laureato in Politiche amministrative, il neo presidente della Valle d'Aosta è stato insegnante. Il suo curriculum riporta anche che “è autore di commedie di teatro popolare in patois, appassionato e conoscitore di cultura valdostana e particolarmente sensibile al tema dei giovani, amante degli sport della montagna ...”. Fra l'altro, per il suo impegno in favore della francofonia, ha ricevuto l'onorificenza di “Chevalier des Arts et des Lettres” da parte del Governo francese.
Esponente dell'Uvp (Union valdotaine progressiste), Laurent Viérin è sostenuto anche da Union Valdotaine, Pd ed Epav. La sua giunta è formata da: Emily Rini (vice presidenza, Istruzione e cultura), Luigi Bertschy (Sanità), Alessandro Nogara (Agricoltura), Mauro Baccega (Opere pubbliche), Jean-Pierre Guichardaz (Attività produttive), Ego Perron (Bilancio e finanze), Aurelio Marguerettaz (Turismo, sport e trasporti).
Laurent Viérin, neo presidente Valle d'Aosta

ALFREDO ALTAVILLA - “Credere nei giovani e partecipare alla loro educazione fa parte della nostra storia” parole di Alfredo Altavilla, responsabile Fca (Fiat Chrysler Automobiles) per l'Emea e uno dei principali collaboratori di Sergio Marchionne, raccolte da Maria Teresa Martinengo de La Stampa, in occasione dell'inaugurazione di “MeccaniCotto”, officina-training center che ha la missione di formare diversamente abili in abilissimi meccanici che lavorano, in team, alla manutenzione delle auto (non pochi saranno saranno impiegati in officine autorizzate della Fca).
Alla presentazione di MeccaniCotto, iniziativa torinese delle Cooperative Cottolengo e la Scuola Cottolengo, in collaborazione con la Mopar, società del gruppo Fca, hanno partecipato anche Maria Elena Boschi, sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, e don Carmine Arice, nuovo Padre generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza, storica istituzione benefica di Torino.
Nato a Taranto nel 1963, ma torinese da tempo ( è anche socio del “Subalpino”, esclusivo circolo cittadino), Alfredo Altavilla, laurea in Economia e commercio alla Cattolica di Milano, dove è anche stato assistente universitario condividendo con il docente Walter Scott la scrittura del libro su “Il caso Uno”, oggetto della sua tesi, ha sempre amato le auto (suo padre commerciava Lancia e Autobianchi) e ha coronato un suo sogno quando, nel 1990, è stato assunto in Fiat Auto, dove ha incominciato la sua carriera.
Già nel 1995 era responsabile dell'ufficio di Pechino e, quattro anni dopo, delle attività in Asia. Poi, ha avuto il coordinamento dell'alleanza con General Motors e, nel 2004, la presidenza della joint-venture Powertrain. E' stato, fra l'altro, Ceo della turca Tofas, che produce la nuova famiglia della Tipo, modello di successo, fortemente voluto da Altavilla, al quale vengono attribuiti notevoli meriti anche per la nuova Giulia Alfa Romeo, la Fiat 124 Spyder e la Maserati Levante.
Oltre che principale responsabile delle attività di Fca nell'area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa), Alfredo Altavilla è uno dei pilastri del Gec-Group Executiove Council, il ristretto organo tecnico di Fca capitanato da Sergio Marchionne.
Alfredo Altavilla, responsabile Fca per l'Emea

ROBERTO CINGOLANI – Pluripremiato, “Alfiere del lavoro” e, fra l'altro, “Commendatore della Repubblica”, Roberto Cingolani, fisico italiano e grande direttore scientifico dell'IIT, l'Istituto Italiano di Tecnologia, straordinaria eccellenza nazionale, è appena stato insignito dell'onorificenza e dell'incarico di Ambasciatore di Genova nel mondo. La nomina, da parte di Marco Bucci, dinamico neo sindaco della Superba, è stata commentata molto, molto favorevolmente, sia per i valori scientifici e manageriali di Roberto Cingolani (“è uno dei campioni dell'innovazione tecnologica”) sia per quanto ha già fatto per Genova, rendendola un centro di ricerca e di trasferimento tecnologico conosciuto a livello globale (occupa studiosi che arrivano da oltre 55 Paesi), sia per quanto si appresta a fare.
Infatti, Roberto Cingolani ha preannunciato che, nei prossimi sei anni, l'IIT realizzerà due progetti straordinari a Genova, uno agli Erzelli e l'altro a San Quirico, con un investimento di duecento milioni di euro. “Il risultato finale sarà qualcosa di davvero importante” ha anticipato a Massimo Minella di Repubblica, confidando anche che non ha alcuna intenzione di proporsi per un nuovo mandato dopo l'attuale, che scade alla fine dell'anno prossimo. “Io posso restare, se necessario, ma con un altro incarico, per dare ancora il mio contributo, ma non più come direttore scientifico” ha detto a Minella.
Classe 1961, laurea in Fisica all'Università di Bari, poi diploma di perfezionamento in Fisica alla Normale di Pisa, Roberto Cingolani, nato a Milano, tra il 1989 e il 1981 è stato ricercatore al Max Plank di Stoccarda. Nel 2000 è diventato professore di Fisica Generale alla Facoltà di Ingegneria dell'Università del Salento, dove, l'anno dopo, ha fondato il National Nanotecnhnology Laboratory. Fra l'altro, è stato visiting professor all'Institute of industrial sciences della Tokyo University.

Dell'IIT, presieduto dal piemontese Gabriele Galateri, è direttore scientifico dal dicembre 2005 e, da allora, potentissimo propulsore. Roberto Cingolani è autore o co-autore di circa 750 pubblicazioni corrispondenti a quasi 20.000 citazioni. Inoltre, ha al suo attivo 46 famiglie di brevetti.  
Roberto Cingolani, direttore scientifico IIT