John Elkann porta Exor al record

Nuova impennata borsistica di Exor, che oggi, 5 ottobre, ha fatto segnare il suo nuovo record storico. L'azione della holding della famiglia Agnelli-Elkann-Nasi, infatti, ha chiuso le contrattazioni a 55,85 euro, il 4,1% in più rispetto a ieri e 55 centesimi in più rispetto al massimo precedente, registrato solo due giorni fa.
La corsa del titolo è continuata: all'inizio di quest'anno, l'azione Exor in Piazza Affari quotava poco più di 38 euro. Da allora ha guadagnato il 46%. Così, fra l'altro, è salito a 13,460 miliardi di euro il valore riconosciuto dal mercato alla finanziaria che ha al suo vertice John Elkann (presidente e amministratore delegato), affiancato da Sergio Marchionne e Alessandro Nasi, vice presidenti (responsabile finanziario è il torinese Enrico Vellano).
Il nuovo primato di Exor è arrivato contestualmente all'Investor Day della holding della famiglia, incontro durante il quale il numero uno del Gruppo ha fatto dichiarazioni che, indubbiamente, sono piaciute agli investitori.
In estrema sintesi, John Elkann ha detto che: a) Sergio Marchionne, al quale ha attribuito grandi meriti, resterà in Exor e contribuirà al futuro del Gruppo anche dopo il 2019, quando l'eccezzionale pilota di Fca-Fiat Chrysler Automobiles, Ferrari e Cnh Industrial è previsto che lasci il volante (ma andrà così?); b) Exor non intende vendere la sua quota di Ferrari (anzi, potrebbe puntare ad aumentarla, dall'anno prossimo); c) Exor ridurrà ancora il suo debito netto, già sceso a 3,2 miliardi di dollari alla fine di giugno.
Inoltre, il presidente e amministratore delegato di Exor ha riferito che sono state smentite tutte le voci relative a interessi di società cinesi verso Fca, il cui valore è costantemente in crescita grazie al grande lavoro fatto e le cui prospettive sono molto favorevoli. Infine, ha manifestato piena soddisfazione per i risultati della Juventus in questi ultimi anni e la totale fiducia nell'operato di Andrea Agnelli e nella società calcistica, della quale suo cugino è presidente.
Società di diritto olandese, Exor, presenta un Nav (Net asset value, valore degli investimenti meno il debito loro) di oltre 17 miliardi di dollari. Le sue principali partecipazioni sono rappresentate dal 100% del capitale di Partner Re, colosso assicurativo; il 29,23% di Fca, dove però ha il 42,4% dei diritti di voto, il 22,9% della Ferrari (32,7% dei diritti di voto), il 26,9% di Cnh Industriale (vota per il 39,9%), il 63,77% della Juventus e il 43,4% del prestigioso The Economist, dove invece vota per il 20%. Al Gruppo fa capo anche il 15% circa della Gedi, l'editrice che pubblica, fra l'altro, la Repubblica, La Stampa, l'Espresso, il Secolo XIX e diversi quotidiani locali. Della Gedi, che ha come azionista di riferimento il gruppo Cir-De Benedetti, John Elkann è anche consigliere di amministrazione.
Exor, che ha conseguito un utile netto di 916 milioni di dollari nel primo semestre di quest'anno (431 milioni nello stesso periodo del 2016) ha come azionista di maggioranza assoluta la Giovanni Agnelli Bv, che ne possiede il 52,99% del capitale.
Dal 2009, quando è stata costituita in seguito alla fusione di Ifi e Ifil, le due finanziarie torinesi a capo del gruppo Agnelli, Exor ha distribuito dividendi per 882 milioni di dollari e ha creato un ritorno del 903%, cioè i suoi azionisti hanno visto moltiplicato di 9 volte il valore del loro investimento.
John Elkann, presidente e amministratore delegato Exor


DIASORIN E KI GROUP

Oggi, altre due quotate piemontesi hanno fatto registrare altrettanti record, positivo la Diasorin, negativo Ki Group, società quest'ultima presieduta da Daniela Santanchè. Il titolo della Ki Group ha chiuso le contrattazioni a 2,50 euro, il 4,21% in meno di ieri e il prezzo più basso dall'inizio di gennaio (la capitalizzazione è scesa intorno ai 14,5 milioni).
Al contrario, Diasorin ha ancora migliorato il suo record storico, arrivando a 79,65 euro, facendo segnare così l'ulteriore incremento del 2,25% e avvicinandosi ai 4,5 miliardi di capitalizzazione.