Imprese in cronaca

DAMIANI, FCA, FERRARI E PININFARINA
Fanno capo a gruppi piemontesi quattro delle 22 società quotate selezionate dalla Borsa Italiana per far parte dell'”Italian Listed Brands”, nuovo indice ideato dal gestore di Piazza Affari a favore degli investitori che puntano sulle aziende italiane che si distinguono per creatività, eccellenza, innovazione e vocazione internazionale.
Le quattro prescelte sono: la valenzana Damiani (leader nel settore dell'oreficeria e del gioiello), Fca (Fiat Chrysler Automobiles) e Ferrari, entrambe facenti capo al gruppo Exor delle famiglie Agnelli-Elkann-Nasi, oltre alla Pininfarina, che mantiene anche il vertice sabaudo (presidente è Paolo Pininfarina, amministratore delegato e direttore generale Silvio Pietro Angori), nonostante il suo controllo sia passato al gruppo indiano Mahindra.
Guido Grassi Damiani, presidente Damiani

ALESSI
Andrea Montanari, bravo giornalista di Mf, ha scritto sul quotidiano economico-finanziario, che la famiglia Alessi, che controlla il 100% dell'omonimo gruppo di Omegna (Vco) fondato nel 1921 da Giovanni Alessi, ha deciso di aprire la sua compagine azionaria e ha affidato a Mediobanca l'incarico di trovare un nuovo socio, possibilmente un partner industriale che possa favorire lo sviluppo internazionale dell'impresa, attiva e ben nota nel settore del design industriale e d'arredo (fra l'altro, ha vinto il prestigioso premio Compasso d'Oro per cinque volte).
L'azienda di Omegna, eccellenza italiana del design, nel 2016 ha fatturato poco meno di 70 milioni e ha chiuso l'esercizio ancora con un piccolo utile, a fronte di risultati migliori negli anni precedenti. Ha peggiorato anche la sua posizione finanziaria netta. Evoluzione che ha contribuito alla decisione di rafforzarsi con energie nuove e tali da consentire di cogliere le opportunità offerte da mercati, quali gli Usa, il Giappone, la Germania e il Regno Unito, dove, da tempo, Alessi è molto apprezzata ma non altrettanto diffusa.

GUALA CLOSURES
Il Sole 24 Ore ha rivelato che Edizione (famiglia Benetton), in cordata con Goldman Sachs, grande banca d'affari statunitense, avrebbe fatto un'offerta per rilevare il controllo del gruppo Guala Closures di Spinetta Marengo (Alessandria), leader mondiale nel mercato delle chiusure in alluminio e “non-refillable”, cioè anti-adulterazione, in particolare per superalcolici, vini, oli e aceti, acqua e bevande, ma anche per contenitori di medicinali.
Guala Closures ha come principale azionista attuale Apriori Capital Partners, investitore istituzionale. Fino al 2008, la società alessandrina era quotata in Borsa e Piazza Affari è una delle due opzioni strategiche prese in considerazione dopo la decisione di vendere presa dai fondi detentori di circa l'80% del capitale, al fine di incassare i frutti del loro investimento.
Presieduto e pilotato dal dinamico Marco Giovannini, il gruppo Guala opera in oltre 100 Paesi, dispone di 26 stabilimenti e di cinque centri di ricerca; conta circa 4.000 dipendenti e nel 2016 ha fatturato mezzo miliardo di euro, vendendo 14 miliardi di chiusure.
Marco Giovannini, n.1 Guala Closures

BANCA REALE
Posseduta interamente dalla Reale Mutua, antica compagnia torinese di assicurazioni, Banca Reale si appresta ad aprire la sua decima filiale. Massimo Luviè, direttore generale dell'istituto presieduto da Iti Mihalich, ha preannunciato, a L'Economia del Corriere della Sera, che il nuovo sportello, a Udine, sarà inaugurato a cavallo dell'anno nuovo. Si aggiungerà ai tre di Torino e a quelli di Milano, Verona, Bologna, Legnano, Parma e Borgosesia. Luviè, che è anche condirettore generale di Reale Mutua, ha detto inoltre che prevede di disporre di 25 “Spazi banca” (punti finanziari all'interno delle maggiori agenzie assicurative) entro il 2020, a fronte dei 16 attuali.
Banca Reale, fondata nel 2000, ha 55.000 clienti, 140 dipendenti, una raccolta globale di 11,6 miliardi a fine luglio scorso, un patrimonio netto di 58 milioni e un Cet1 del 25,6%. Gli impieghi netti ammontano a 280 milioni, per il 46% a persone fisiche, con sofferenze pari solo all'1,27%.
Pochi giorni fa, Banca Reale ha presentato la sua nuova gamma di conti correnti, caratterizzati da soluzioni di alto valore e distintivi, consentendo, fra l'altro, l'accesso a convenzioni con strutture finanziarie, la protezione dei dati personali e il finanziamento, a tasso zero, delle polizze assicurative sottoscritte con le compagnie di Reale Group.
Iti Mihalich, presidente Banca Reale e Reale Group

DE AGOSTINI
Costantemente in manovra, il grande e diversificato gruppo De Agostini, che fa capo alla holding B&D di Marco Drago e C., accomandita delle famiglie novaresi Boroli e Drago, nei giorni scorsi, è stato oggetto di interesse anche per due novità, riguardanti entrambe Dea Capital, controllata quotata in Borsa, il cui amministratore delegato è Paolo Ceretti. Idea Capital Funds sgr, tra i principali asset manager taliani indipendenti, assumerà la nuova denominazione di Dea Capital Alternative Funds sgr e Idea Fimit, la più grande sgr immobiliare nazionale, si chiamerà Dea Capital Real Estate. Operazioni, tutte e due, non formali, ma finalizzate allo sviluppo del business e dell'internazionalizzazione.
E' trapelato, inoltre, che Idea Taste of Italy, fondo di Idea Capital specializzato negli investimenti in aziende agroalimentari, ha deciso di vendere La Piadineria, catena food con circa 150 punti e 600 addetti, che producono 12 milioni di piadine all'anno e realizzano un fatturato che per il 2017 dovrebbe risultare vicino ai 60 milioni di euro, a fronte deo 40 milioni del 2016 e i 27 del 2015. La cessione potrebbe avvenire intorno ai 200 milioni.
Marco Drago (Gruppo De Agostini)
TECNOCAD PROGETTI
Società torinese di engineering, specializzata nella progettazione di veicoli, Tecnocad Progetti ha recentemente inaugurato il suo nuovo quartier generale nel capoluogo piemontese, a Mirafiori, nell'area che ospitava il Centro Stile Fiat. Il nuovo complesso, battezzato Manta22 e oggetto di un investimento di circa otto milioni di euro, occupa già 130 dipendenti, prevalentemente ingegneri e tecnici di undici nazionalità diverse, destinati a diventare circa 300 entro pochi anni.
Il gruppo Tecnocad, fondato nel 1986 da Germano Cini, che continua a guidarlo saldamente, ha sedi anche in Brasile, Usa e Cina, conta globalmente 250 dipendenti e fattura 25 milioni di euro. A Shanghai ha costituito, insieme con la Cecomp di Torino, la Icona Design & Engineering, che ha l'obiettivo di valorizzare in Oriente lo stile e le capacità progettuali del miglior made in Italy. Nei piani di Germano Cini c'è, fra l'altro, l'apertura di altre sedi all'estero, a partire probabilmente dall'India.