Numeri italiani 1

FISCO E AZZARDO - Tutti a dire che la ludopatia è diventata un'epidemia nazionale gravissima e che bisogna fare qualcosa per farla arretrare. Progetti di legge, ordinanze, promesse. Intanto, però, l'erario continua a registrare un aumento degli incassi dai giochi (Lotterie, Lotto, Gratta e vinci, slot machines, scommesse varie e così via). Nei soli primi quattro mesi di quest'anno, il fisco ha ricavato dai giochi 4,71 miliardi di euro, il 3,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2016. Il 2017, pertanto. appare destinato a evidenziare un nuovo record del gettito dai giochi, nonostante tutto.
L'incremento delle entrate derivanti dalle sfide, irrazionali, alla fortuna, è risultato superiore a quello (+2,2%) totale delle entrate tributarie erariali, che dal primo giorno di gennaio all'ultimo di aprile sono ammontate a 124,877 miliardi, 2,7 miliardi più che nel primo quadrimestre dell'anno scorso. In particolare, le imposte dirette sono state pari a 66,987 miliardi (+1,5%) e le indirette a 57,890 miliardi (+3,1%), buona parte dei quali conseguenti all'Iva, che ha reso 33,685 miliardi.
Altro dato significativo: le entrate derivanti dall'attività di accertamento e controllo (in parole povere, la lotta all'evasione fiscale), nel periodo considerato, sono diminuite del 7,7% a 2.518 miliardi. Anche in questo caso, rievocando Mina, "Parole, parole, parole ...".

MENO FALLIMENTI - Nei primi tre mesi 2017, è proseguito il calo dei fallimenti e delle altre procedure concorsuali: complessivamente, sono state 19.000 le imprese che hanno chiuso, il 5% in meno rispetto al corrispondente trimestre 2016 e il numero più basso dal 2009. "La diminuzione di nuovi default, fenomeno in atto da un paio d'anni, secondo le nostre attese proseguirà anche nei prossimi trimestri" ha detto Marco Nespolo, l'amministratore delegato di Cerved, leader in Italia nell'analisi del rischio del credito e una delle principali agenzie di rating in Europa.
Dall'inizio di gennaio alla fine di marzo, le imprese che hanno aperto una procedura fallimentare sono state 3.000, il 17% in meno; mentre sono diminuite del 26% le nuove procedure concorsuali, risultate così circa 400. Infine, per quanto riguarda le chiusure volontarie, Cerved ha stimato che sono state 15.000 le società liquidate in bonis, l'1,6 in meno rispetto al primo trimestre 2106.

INVESTIMENTI ESTERI - Secondo l'Osservatorio di EY, l'Italia è salita al sedicesimo posto nella classifica dei Paesi che hanno avuto più investimenti diretti esteri (Ide) nel 2016, quando ne sono stati censiti 89, il 62% in più rispetto al 2015. Questo incremento è il secondo maggiore tra i 28 Stati considerati dal rapporto (la Svezia ha registrato una crescita del 76%) e assume un valore ancora superiore se si tiene conto del fatto che i flussi degli investimenti globali, l'anno scorso, sono diminuiti del 13% a 1,3 trilioni di dollari. I nuovi investimenti esteri in Italia, per il 27% provenienti dagli Usa,  hanno contribuito alla creazione di 2.654 posti di lavoro.

ROMENI OLTRE IL MILIONE - Al 31 dicembre 2016, i romeni residenti in Italia sono risultati 1.168.562, ancora l'1,5% in più rispetto alla stessa data del 2015. Così, la comunità romena si è confermata di gran lunga la più numerosa, tra tutte quelle presenti nel nostro Paese. Infatti, è romeno il 23,2% della popolazione straniera residente nello Stivale (5.047.028 individui, come ha comunicato pochi giorni fa l'Istat, l'istituto nazionale di statistica.
Gli stranieri rappresentano l'8,3% dei residenti in Italia, che alla fine dell'anno scorso ammontavano a 60.589.445 ed erano, perciò 76.106 meno che al 31 dicembre 2015. Dopo i romeni, gli stranieri più numerosi residenti nel nostro Paese sono gli albanesi (448.407), seguiti dai marocchini (420.651), dai cinesi (281.972), dagli ucraini (234.354), dai filippini (166.459), dagli indiani (151.430) e dai moldavi (135.661). Chiudono la graduatoria delle prime dieci comunità straniere in Italia il Bangladesh (122.428 residenti) e l'Egitto (112.765).

PATRIMONI MILIONARI
In Italia sono 307.000 le famiglie che hanno una ricchezza finanziaria superiore al milione di dollari. Lo rivela il 17.mo rapporto del Boston Consulting Group, aggiungendo che il patrimonio di queste famiglie, costituito da azioni, obbligazioni, quote di fondi comuni, depositi e altri strumenti finanziari (sono esclusi i beni immobiliari, a partire dalla casa), è pari al 20,9% dell'intera ricchezza finanziaria italiana. E, a livello globale, soltanto 9 Paesi hanno un numero maggiore di famiglie milionarie, in dollari. Sono, nell'ordine: Stati Uniti (7.085.000), Cina (2.124.000), Giappone (1.244.000), Regno Unito (821.000), Canada (485.000), Germania (473.000), Svizzera (466.000), Francia (439.000) e Taiwan (370.000). In tutto il mondo, le famiglie milionarie, sempre secondo il Boston Consulting Group, sono circa 18 milioni e sono aumentate del 7% nell'ultimo anno.
A sua volta, la Banca d'Italia ha comunicato che a fine 2016 le famiglie italiane possedevano attività finanziarie del valore complessivo di 4.168 miliardi di euro, 33,2 miliardi in più rispetto all'anno prima (+0,8%). In particolare: depositi bancari per 1.144 miliardi, obbligazioni per 362 miliardi, quote di fondi comuni d'investimento per 480 miliardi, azioni e partecipazioni per 953 miliardi, assicurazioni, fondi pensione e tfr per 953 miliardi. Quanto alle passività finanziarie delle famiglie italiane, al 31 dicembre scorso ammontavano a 928,2 miliardi ed erano rappresentate per il 69,1% da debiti a medio e lungo termine.
Pertanto, il saldo netto della ricchezza finanziaria delle famiglie italiane a fine 2016 è di 3.239,8 miliardi di euro