Melley, Guzzetti, Quaglia e Gastaldo

L'avvocato spezzino Matteo Melley, classe 1960, presidente della Fondazione Carispezia dal 2001, è appena stato nominato presidente di Cdp Immobiliare, rilevante società immobiliare della Cassa Depositi e Prestiti, gruppo finanziario controllato dallo Stato e partecipato dalle fondazioni di origine bancaria. La Cdp Immobiliare possiede stabili in diverse città italiane, a partire da Roma, Milano e Torino.
La nuova promozione di Melley, che nel 2013 è stato confermato al vertice della Fondazione Carispezia per i successivi sei anni, porta la firma di Giuseppe Guzzetti, del quale Melley è diventato, progressivamente, uno dei principali collaboratori nell'attività dell'Acri, l'influente associazione nazionale che rappresenta le fondazioni di origine bancaria e le Casse di risparmio.
Infatti, dell'Acri, Melley è non soltanto consigliere di amministrazione e coordinatore del Comitato piccole e medie fondazioni (subentrato al fossanese Antonio Miglio), ma anche componente del Comitato esecutivo e presidente della Commissione organizzazione e formazione, oltre che membro della Commissione arte e cultura. Quanto alla Cpd, dal 2010 è pure presidente del Comitato di supporto.
Gli incarichi romani targati Acri evidenziano chiaramente che Matteo Melley gode della stima e della fiducia di Giuseppe Guzzetti, per il quale è certamente riduttiva la definizione di presidente dell'Acri e della Fondazione Cariplo, numero 1 in Italia, per patrimonio netto (quasi 7 miliardi di euro) da quando esistono queste singolari creature non profit nate dalla Legge Amato.
Guzzetti è una delle persone più potenti, abili, rispettate e temute nel Paese. Lombardo di Turate, dove è nato 83 anni fa, laurea in Giurisprudenza alla Cattolica, iscrittosi alla Dc nel 1953, è stato presidente della Regione Lombardia dal 1979 al 1987, poi senatore per due legislature, membro del Consiglio d'Europa e dell'Unione europea occidentale.
Della Fondazione Cariplo, che possiede, fra l'altro, quasi il 5% di Intesa Sanpaolo, dove conta molto più del suo peso specifico, il duro e diplomatico Giuseppe Guzzetti occupa il vertice da vent'anni ed è destinato a mantenerlo fino al 2019, quando scadrà anche il suo sesto mandato all'Acri, che presiede dal 2000. Durate tali da farlo considerare "l'uomo dei record", oltre che "il boiardo delle fondazioni". Delle quali, resta il leader carismatico e indiscusso, nonostante la sponsorizzazione di Atlante, costata un sacco, e nonostante il protocollo d'intesa con il Mef, che crea grossi problemi a diverse fondazioni, le quali dovranno cedere il controllo delle loro banche.
Anche all'Acri, Guzzetti è ben saldo; però, nell'ambiente, si incomincia a parlare di chi potrebbe sedersi sulla sua poltrona, prima o poi. E uno dei nomi citati è, appunto, quello di Matteo Melley, anche se Fondazione Carispezia, diretta da Silvano Gerali, ha un patrimonio di poco inferiore ai 200 milioni, cifra che comunque vale il primato tra le liguri.
Per la futura presidenza dell'Acri, però, si parla anche di due torinesi: Giovanni Quaglia e Piero Gastaldo. Il primo è, da qualche mese, presidente della Fondazione Crt, la terza maggiore in Italia, preceduta da Cariplo e Compagnia di San Paolo, della quale Piero Gastaldo è lo storico "super Segretario generale".