Donne al vertice 1

CRISTINA BALBO - "L'importante è credere in sé. Le donne devono avere la consapevolezza che possono fare qualsiasi cosa, ma senza imitare atteggiamenti maschili. Restare sé stesse, sempre. E bisogna pretendere di essere apprezzate, pretendere che vengano riconosciute le proprie competenze, rivendicare qualifiche e retribuzioni eque. A volte le donne neanche ci provano; invece, bisogna farsi valere senza timore". A esprimere queste concezioni, in una lunga intervista pubblicata, recentemente, dal Corriere Imprese Nordest, è Cristina Balbo, la top manager di Intesa Sanpaolo a capo della direzione regionale Piemonte-Liguria-Valle d'Aosta, prima donna a ottenere un incarico di questo livello, per di più a soli 48 anni, all'interno del grande Gruppo.
Alla direzione della rete Nord Ovest di Intesa Sanpaolo, dotata di circa 500 sportelli  e oltre 5.000 dipendenti che gestiscono più di 1,5 milioni di clienti, Cristina Balbo si è insediata nel novembre del 2014, voluta da Stefano Barrese, numero uno della Banca dei Territori, consapevole dei valori della padovana (è nata ad Abano Terme) ormai torinese: grande preparazione e grande impegno, massima disponibilità, modestia e affabilità, passione e entusiasmo, straordinaria capacità di coinvolgimento e di motivazione delle persone, Qualità che spiegano la sua carriera e che le sono valse, fra l'altro, il premio Mela d'Oro 2015 della Fondazione Marisa Bellisario, nella categoria management.
Subito dopo la laurea in Economia e commercio, Cristina Balbo, che da studente dava una mano ai genitori titolari di una gelateria, è entrata in banca, a seguito di un concorso e iniziando allo sportello. Posto preferito al dottorato di ricerca che le era stato offert dalla sua Università. Una buona scelta, la sua, anche per le donne che lavorato in Intesa Sanpaolo, le quali la considerano una paladina delle pari opportunità nel mondo del lavoro e della meritocrazia senza distinzioni di genere. In proposito, lei ha ribadito che "La vera parità si realizza quando a tutte le persone vengono offerte le stesse opportunità e si applica la meritocrazia".

CARLA FERRARI - La fresca acquisizione di una quota di Tages Helios, primo fondo di investimento alternativo interamente destinato al settore fotovoltaico in Italia, ha riportato l'attenzione su Equiter e sulla sua presidente operativa, che è Carla Patrizia Ferrari. "Equiter è investitore e advisor nel settore delle infrastrutture. In particolare, Equiter seleziona, realizza e gestisce mission related investment, investimenti in capitale di rischio allo scopo di promuovere lo sviluppo socio-economico del territorio, con un impatto a lungo termine", Così, modestamente, si presenta questa società torinese che, fra l'altro, è un campione di redditività: nel 2016 ha dichiarato un utile netto di 6,4 milioni di euro, a fronte di ricavi per 10 milioni, oltre 7 dei quali derivanti dagli investimenti in partecipazioni e quote di Oicr.
Tra le partecipazioni di Equiter, che ha un organico di 14 persone, spiccano quelle in Iren, Sagat (Aeroporto di Torino), Fondo F2i, Fondo PPP Italia, Fondo J Village (Villaggio Juventus), Fondo Nord Ovest e Fondo Innogest Capital II, Il totale delle attività al 31 dicembre 2016 sfiora i 254 milioni e il patrimonio netto supera i 253 milioni.
A capo di Equiter si trova, appunto, Carla Ferrari, nata a Genova, dove si è laureata in Economia e Commercio, ma da tempo sotto la Mole e dal 1988 in quello che è oggi il gruppo Intesa Sanpaolo e allora era ancora lo storico e glorioso "Sanpaolo" di Torino. Nel colosso bancario ha avuto diverse e sempre più rilevanti incarichi: è stata responsabile dell'Ufficio Studi economici, della Segreteria di Direzione generale, della Direzione Enti e Aziende pubbliche; direttore generale e amministratore di Banca Opi, ad di Finopi. E, dal 2013 al 2015, ha fatto parte del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, incarico lasciato quando è stata nominata consigliere di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), della quale è anche presidente del Comitato Remunerazioni e membro del Comitato rischi.
Oltre a questi incarichi, attualmente, Carla Ferrari, sposata con Giorgio Spriano, capo del risk management di Banca Fideuram (gruppo Intesa Sanpaolo), ricopre quelli di cfo, cioè di responsabile finanziario, della Compagnia di San Paolo e della società consortile Compagnia di San Paolo Sistema Torino, che fornisce servizi in campo contabile, amministrativo e tecnologico e di consulenza gestionale. In passato, invece, è stata ai vertici di Iren, Sinloc, Transdev, Finpiemonte, Filse e, fra l'altro, Finaosta. Carla Ferrari viene considerata "una delle più potenti e determinate manager della finanza in Italia".