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LUSSEMBURGO - Dicono che fossero circa 500 le personalità subalpine che hanno partecipato, mercoledì 21 giugno, alla festa torinese del Granducato del Lussemburgo, organizzata sontuosamente e magistralmente, come negli anni passati, dal console onorario Ettore Morone, ben noto e stimato titolare dell'omonimo studio notarile cittadino, dove fa il notaio anche il figlio Remo. Nel parco dell'Unione Industriale, l'ambasciatrice del Lussemburgo in Italia, Janine Finck ed Ettore Morone, hanno accolto e salutato, uno per uno, banchieri, imprenditori, avvocati, commercialisti, manager, accademici, consulenti, finanzieri, intellettuali, esponenti di Ordini professionali e istituzioni, insomma non pochi componenti dell'èlite di Torino e dintorni.
Dicono che Janine Finck, ambasciatrice accreditata anche presso la Repubblica di San Marino, l'Ungheria, Malta e la Fao, abbia manifestato a Ettore Morone la piena soddisfazione per il successo del ricevimento, congratulandosi per l'eccellenza degli ospiti e il loro numero, ancora superiore alle sempre folte edizioni precedenti (nuovo record di presenze).
Il Granducato del Lussemburgo è uno dei maggiori investitori esteri in Piemonte e, a sua volta, è sede di numerose società piemontesi, finanziarie e industriali, alcune delle quali vi hanno anche il quartiere generale, come, per esempio, la Ferrero e Guala Closures.
Ettore Morone è uno dei sette consoli onorari del Granducato del Lussemburgo in Italia e il suo tradizionale appuntamento annuale è il più ambito.

CARIGE - Dicono che, a Genova, non pochi piccoli azionisti della travagliata Banca Carige, prossima a un nuovo aumento di capitale (maxi rispetto all'attuale, misera, capitalizzazione di Borsa), abbiano giudicato molto favorevolmente la cooptazione di Francesca Balzani nel Consiglio di amministrazione dell'Istituto, insieme con la docente universitaria Ilaria Queirolo e il commercialista Stefano Lunardi. Francesca Balzani, l'allieva prediletta di Victor Uckmar, il noto tributarista che l'aveva voluta nel suo prestigioso studio, è considerata un'eccellenza genovese, molto apprezzata anche fuori dalla Superba. Fra l'altro, è stata vice sindaco di Milano con Pisapia e, poi, candidata a sindaco, battuta da Sala. E' stata anche parlamentare europea, dopo la prima esperienza politica come assessore al Bilancio del Comune di Genova.
Pure la città con la Lanterna l'avrebbe voluta sindaco, ma lei ha sempre declinato le offerte, mantenendo comunque un legame forte con la sua comunità d'origine, che ne apprezza considerevolmente pure le capacità professionali, al di là dell'appartenenza partitica. Francesca Balzani, però, non ha risposto negativamente alla chiamata di Vittorio Malacalza, in seguito alla quale rientra nel sistema Carige, che l'aveva già vista, dieci anni fa, consigliere della Fondazione, allora maggiore azionista della Banca dei Liguri, come è ancora ricordata la Cassa di Risparmio di Genova e Imperia.
Malacalza ha scelto, inoltre, il nuovo amministratore delegato e direttore generale della Banca:  Paolo Fiorentino (ex Unicredit). Tuttavia, nelle ore seguenti la nomina, il titolo Carige ha continuato a perdere valore in Borsa, facendo registrare il nuovo record negativo. Certamente non per l'arrivo di Fiorentino (né dei nuovi Consiglieri), anche se qualcuno sperava che la responsabilità operativa della banca venisse affidata, finalmente, al genovese Giuseppe Cuccurese, il quale, dal 2012, guida il Banco di Sardegna, che lui ha rilanciato e portato a fare utili quanto mai prima. Cuccurese, classe 1955, prima che del Banco di Sardegna è stato direttore generale della Cassa di Risparmio della Spezia, allora del San Paolo di Torino, gruppo dove ha fatto gran parte della sua intensa e brillante carriera, con incarichi sempre più rilevanti, anche all'estero. Un banchiere molto esperto e affidabile, Giuseppe Cuccurese. Peccato che, come spesso accade, "nemo propheta in patria".

AVVOCATI TORINESI - Dicono che si svolgeranno nell'ottobre prossimo le elezioni "speciali" destinate a dare un nuovo presidente all'Ordine torinese degli avvocati. E dicono che il nuovo presidente potrebbe essere Michela Malerba, attualmente segretario del Consiglio dell'Ordine subalpino che, al 31 dicembre 2015 contava 5.891 iscritti e 1.540 praticanti. Per Michela Malerba certamente voterà, stimandola molto, Mario Napoli, presidente dell'Ordine torinese dal 2010 e in prorogatio dal febbraio 2015, a causa della sospensione provocata, a livello nazionale, da provvedimenti cautelari del Consiglio di Stato, ancora non risolti.
Mario Napoli, classe 1953, iscritto all'Ordine dal 1979, è "equity partner" dello studio Pedersoli e Associati, del quale è entrato a far parte nel 2011, dopo aver lavorato per decenni a fianco di Franzo Grande Stevens, l'avvocato dell'Avvocato. Curriculum ricco e prestigioso, grandissimo impegno anche nei vari organismi dell'Ordine e per le sue funzioni istituzionali, Mario Napoli ha confidato che non vede l'ora di passare il testimone: la presidenza dell'Ordine è decisamente faticosa, anche se molto gratificante.

UNIVERSITARI CINESI - Dicono che diversi professori del Politecnico di Torino, durante colloqui confidenziali, ammettano di comprendere sempre meno perché vengono favorite, in vari modi, l'iscrizione e la frequenza di tanti studenti stranieri, in particolare cinesi e indiani, ai loro corsi. Dicono: " A Torino ci vantiamo tanto dell'elevata quota di stranieri al Poli, ma non consideriamo che il costo della loro partecipazione è elevatissimo per le casse pubbliche, cioè per i contribuenti italiani, dato che le tasse universitarie coprono una minima parte dei costi dell'insegnamento; inoltre, non consideriamo che questi giovani orientali, formati perfettamente dal nostro Poli, domani andranno a rafforzare e a far progredire le aziende che fanno e faranno concorrenza a quelle italiane. Insomma, noi regaliamo, o quasi, ingegneri, giovani e motivati, ai Paesi che già ci attaccano, spesso slealmente, accrescendone ulteriormente la competitività".
I docenti critici, aggiungono che questo danno, volontario, non è l'unico: " fra l'altro, infatti, a causa del numero chiuso, molti ragazzi italiani non possono aspirare a laurearsi al Poli, perché il posto che avrebbero potuto avere è stato occupato dagli stranieri".

PROGETTO ESSICA  - Dicono che abbia suscitato diffuso interesse e grandi aspettative, in particolare nel Cuneese, il nuovo progetto europeo, battezzato Essica, che mira a introdurre tecnologie innovative nel trattamento delle erbe aromatiche, con l'impiego di ultrasuoni, ozonizzazione, microonde, essicazione a freddo, accrescendo, nello stesso tempo, la tutela del consumatore e salvaguardando sia la naturalezza di questi prodotti sia i territori del Piemonte e della Francia che maggiormente ospitano le coltivazioni delle erbe aromatiche.
Il progetto, che ha come capofila l'Associazione Terre dei Savoia, ha anche l'obiettivo di aumentare la competitività delle aziende agricole del comparto, che sono  quasi 3.000 e operano su oltre 7.000 ettari, una superficie dedicata più che triplicata nell'ultimo decennio. In Italia, il 70% delle erbe officinali e aromatiche usate in erboristeria, per alimenti e profumi, è importato dall'estero, per un valore annuo che supera il miliardo di euro, mentre ammonta a circa la metà il valore delle esportazioni nazionali.  
Essica è stato lanciato, intorno a metà giugno, nella sede l'Accademia europea delle essenze, al Mùses di Savigliano, gestito dall'Associazione Terre dei Savoia, alla quale aderiscono oltre 50 Comuni sparsi nelle province di Cuneo, Asti e Torino e che ha come partner principali il ministero dei Beni e delle attività culturali, la Regione Piemonte, la Fondazione Crt, la Compagnia di San Paolo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano. Ad affiancare l'Associazione Terre dei Savoia nel Progetto Essica sono il dipartimento di Scienze agrarie dell'Università di Torino, France Agrimer e il centro Crieppam di Manosque per la sperimentazione di piante e profumi.