Bim cambia di nuovo proprietà

Nuova svolta per la Bim - Banca intermobiliare di investimenti e gestioni. La banca torinese specializzata nella gestione di patrimoni familiari cambia proprietà, un'altra volta. La quota della Bim in portafoglio a Veneto Banca, pari al 71,4% del capitale, è destinata alla vendita. E a comprarla non sarà Intesa Sanpaolo, che ha escluso questa partecipazione dal perimetro delle attività da rilevare in seguito al contratto firmato, domenica 25 giugno, con i commissari liquidatori della Popolare di Vicenza e, appunto, di Veneto Banca, nominati dalla Banca d'Italia, dopo l'accordo con il ministro dell'Economia e delle Finanze.
La Borsa ha accolto positivamente la notizia. Nella prima giornata successiva alla decisione della liquidazione coatta amministrativa di Veneto Banca e della Popolare di Vicenza e dell'acquisizione di buona parte delle loro attività e passività a Intesa Sanpaolo, grazie anche al contributo dello Stato, il titolo Bim ha fatto registrare un aumento del 13,7%, chiudendo a 1,363 euro. Quotazione ancora inferiore al massimo annuale di 1,58 raggiunto il 10 gennaio, ma decisamente superiore al minimo di 1,14 euro toccato venerdì 23 del mese corrente, quando era dilagante l'incertezza sul destino della Banca, nata proprio vent'anni fa, dopo essere stata Sim e, prima ancora, Commissionaria di Borsa, dal 1981, anno a cui si possono far risalire le origini dell'istituto finanziario.
Veneto Banca era entrata in Bim nel 2009, acquisendo il 40% della Cofito, holding che possedeva il 52,3%  di Banca Intermobiliare. Nel 2011, però, Veneto Banca incorpora Cofito, per fusione, e diventa controllante della Bim. Tuttavia, nel giugno dell'anno scorso, la maggioranza di Veneto Banca passa al fondo Atlante, gestito da Quaestio Capital Management Sgr, che, perciò, sia pure indirettamente, diventa il nuovo azionista di controllo della Bim. Condizione durata un anno e finita domenica, altra data storica per banca torinese che è stata delle famiglie Segre, Scanferlin, D'Aguì, ancora titolare del 9% delle azioni.
La Bim, che dispone di 29 filiali sparse in Italia e 165 private banker e che ha in portafoglio Bim Suisse, Symphonia Sgr, Bim Fiduciaria e Bim Insurance Brokers, al 31 marzo scorso, presentava una raccolta globale - amministrato più gestito - pari a 9,2 miliardi di euro e un Cet1 dell'11,43%. Ha chiuso il primo trimestre con un risultato negativo di 2 milioni. Nell'intero 2016 ha perso 83,1 milioni, dopo averne persi 28,8 nel 2015. Attualmente è presieduta da Maurizio Auri. Direttore generale è Stefano Grassi, consigliere di amministrazione con deleghe Giorgio Girelli.