Alberto Bertone, re delle minerali

Il re delle acque minerali: è Alberto Bertone, il numero uno della Fonti di Vinadio, che ha Sant'Anna come marchio di punta. Nel 2016, suo ventesimo esercizio, l'impresa piemontese ha venduto un miliardo di bottiglie di acqua minerale. tutta proveniente dalla sorgente cuneese che si trova a 1.950 metri sul livello del mare, più un centinaio di milioni di bicchierini di SanThé e SanFruit. Ha fatturato 280 milioni di euro, solo per il 5% dovuti alle vendite all'estero (primo mercato la Cina).
In un'intervista, pubblicata da Cronaca Qui del 24 di questo mese, Alberto Bertone, classe 1966, torinese di Moncalieri, ha anticipato che i ricavi di quest'anno ammonteranno a 300 milioni di euro, confermando un trend di crescita elevata, nonostante che il mercato nazionale, maturo, aumenti meno di due punti percentuali all'anno.
Bertone ha anche riferito che la sua azienda, che conta 110 dipendenti e ha sempre chiuso i bilanci in attivo (con una redditività elevata), sta investendo 50 milioni all'anno, per aumentare la capacità produttiva (punta a 3 miliardi di bottiglie l'anno) e la competitività, restare all'avanguardia tecnologica, ridurre i costi, fare ricerca e innovazione, sviluppare la gamma d'offerta e la diversificazione. Fra l'altro, sta girando il mondo per trovare nuove opportunità: Paesi dove replicare il modello Sant'Anna (in testa si trovano gli Usa), oltre che acquisizioni. La liquidità c'è, senza bisogno di ricorrere alle banche, né di aprire il capitale ad altri soci né di quotarsi in Borsa.
Oltre a fare il presidente e l'amministratore delegato della Fonti di Vinadio, fondata nel 1996 con il padre Giuseppe, Alberto Bertone, laurea in Scienze Politiche e un master Corep al Politecnico di Torino, fa l'imprenditore nell'edilizia residenziale e industriale, tradizionale attività della famiglia ed è impegnato in consigli di amministrazione di diversi enti e società: dalla Fondazione Sviluppo e Crescita Crt alla Pegaso Investimenti, al Fondo Nord Ovest della Ream Sgr e alla Via Ivrea 24 Abitare Sostenibile.
Alla domanda sulla situazione e le prospettive di Torino, Alberto Bertone ha risposto: "Dal 2006, con le Olimpiadi, Torino è diventata un'altra città. Allora abbiamo saputo interpretare la crisi, cambiare vestito, riprendere a crescere. Negli ultimi anni, però, abbiamo tenuto lo stesso vestito, rivoltandolo da una parte e dall'altra. Ci siamo fermati, mentre gli altri sono andati avanti. E questo ha comportato un arretramento. Mancano le idee. Gestiamo, non creiamo. Non si fa più nulla di nuovo, anche se le possibilità non mancano".
Quanto al successo delle acque minerali, da anni in Italia, Francia e altri Paesi europei, ma presto in altre parti del mondo, Alberto Bertone ha spiegato che si spiega molto semplicemente con la differenza che c'è con l'acqua del rubinetto: l'acqua minerale è un prodotto assolutamente naturale, imbottigliata come sgorga dalla fonte; l'acqua di rubinetto è trattata chimicamente per essere potabile, provenendo prevalentemente da fiumi, spesso inquinati, e viaggiando in tubazioni normalmente obsolete, con fessure che lasciano penetrare sostanze contaminanti.